Maria appare a La Salette il 19 settembre 1846
L’apparizione a La Salette avviene il 19 settembre 1846 tra le ore 15,00 e 16,00; è sabato, ultimo giorno delle quattro tempora di Settembre, vigilia quell’anno della festa dell’Addolorata – in quel periodo la festa dell’Addolorata veniva celebrata nella terza domenica di Settembre- e all’ora dei primi Vespri cioè nel momento in cui la Chiesa cantava l’inno:
Oh, di quante lacrime è inondato il volto della Vergine Madre!
Quali angosce! Quale dolore!
Maria appare in lacrime sulla Montagna de La Salette. Noi vedremo che l’icona centrale dell’apparizione è Maria ai piedi della Croce di Gesù.
1846
-Crisi economica e sociale
Nell’Europa e in Francia in particolare, il passaggio dall’agricoltura all’industria aveva provocato profondi squilibri; la grave crisi agricola del 1845 – 46 causata dalla siccità in estate e dalle inondazioni in autunno, dalla malattia delle patate che ha toccato gran parte dell’Europa, in particolare l’Irlanda, ha prodotto speculazione ( accaparramento del grano per rivenderlo ad un prezzo maggiore); l’aumento dei prezzi ( il pane da 25 centesimi era passato a 45 ) per cui è andata in crisi anche l’industria specialmente quella tessile. La gente era povera e non poteva comperare i vestiti. La borghesia aveva investito i soldi in borsa: le azioni guida erano quelle della ferrovia del Nord. Si bloccano i lavori della costruzione delle ferrovie, aumentano gli scioperi; si blocca anche la vendita della metallurgia. Così si accumulano catastrofi: crollo della borsa, fallimenti, miseria, lotte per poter sopravvivere.
Sembra di leggere la crisi che in questo momento sta vivendo l’Europa, l’America e in particolare l’Italia. Nell’inverno 1845-46 anche le famiglie del comune de La Salette sono afflitte da questa grande crisi.
– Crisi religiosa
Il Papa Giovanni Paolo II° nel discorso a Siracusa 7 /11/94 ha detto: “ Maria piange a La Salette, alla metà del secolo scorso, prima delle apparizioni di Lourdes, in un periodo in cui il cristianesimo in Francia sperimenta una crescente ostilità…. E’ possibile comprendere quel pianto proprio sullo sfondo di quei eventi tragici…”
1841 Karl Marx all’università di Jena, in una tesi filosofica, condannava la fede in Dio perché era di ostacolo alla libertà dell’uomo. Parallelamente Ludwig Feuerbach affermava che Dio non è che il prodotto di una alienazione attraverso la quale l’uomo si spoglia delle sue proprie qualità e le proietta in un essere immaginario. Con la dottrina dell’Incarnazione avrebbe potuto procurare al mondo l’eliminazione di Dio e la sua morte invece ha fatto intraprendere il cammino contrario.
1843 – 1845 Marx è a Parigi e conosce il mondo operaio e la lotta sociale. A partire da questa esperienza e mettendo a profitto gli studi filosofici e in particolare quelli di Feuerbach, pone i fondamenti del materialismo. Qualche mese prima dell’Apparizione Marx compone con Engels l’ideologia tedesca, opera nella quale dà all’ateismo, che per Feuerbac era un problema teorico, una portata pratica ed efficace.
Siamo agli antipodi del Messaggio de La Salette. Maria che insiste sul giorno del Signore afferma che l’esistenza dell’uomo e il suo nutrimento non sono unicamente il frutto del suo lavoro; l’uomo lo riceve fondamentalmente altrove. Nel 1848 Marx pubblica il Manifesto. Queste ideologie e la grave crisi economica mettevano a dura prova la vita religiosa.
– Crisi politica
Nel 1846 mentre in tutta l’Europa non si sopportava la monarchia autoritaria di Metternik, la Francia nel luglio del 46 rompe il rapporto di amicizia con l’Inghilterra e si avvicina all’Austria. La grave crisi politica sfocia poi nei moti del 1848; una rivoluzione che tocca buona parte dell’Europa.
In questo clima di grave crisi avviene l’apparizione di Maria a La Salette che viene chiamata “un grido del cielo”. Maria, con l’occhio di Dio legge la realtà e le terribili conseguenze, dice che questo deserto, la carestia e la mortalità dei bambini sono conseguenza del nostro peccato e afferma “voi non ci fate caso” per cui piangendo chiede all’uomo di convertirsi e tornare al suo Figlio il Crocifisso Risorto che è il centro dell’Apparizione.
Il Messaggio de La Salette attuale per gli uomini del nuovo millennio
Anche se la Madonna ci ha donato il suo messaggio a La Salette nel 1846, tuttavia questo non perde la sua attualità anche per l’uomo del terzo millennio. Il 6 gennaio 2001, nell’Esortazione Apostolica, “Novo Millennio ineunte”, il Beato Giovanni Paolo II così scriveva: “E’ ormai tramontata, anche nei paesi di antica evangelizzazione, la situazione di una ‘società cristiana’ che, pur tra le tante debolezze che sempre segnano l’umano, si rifaceva esplicitamente ai valori evangelici” (n. 40) La Vergine Maria a La Salette ci richiama proprio a ricostruire la nostra vita e la nostra società sul suo Figlio e sui valori evangelici.
Che cosa dobbiamo fare?
Dobbiamo, innanzi tutto, ritrovare ciò che è essenziale nella fede: Gesù! E la fede in Gesù! Ce lo ricordava continuamente il Santo Padre Benedetto XVI. Egli ha detto con coraggiosa lucidità: “Il nocciolo di ogni crisi nella Chiesa è la crisi della fede. In vaste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento. Siamo davanti ad una profonda crisi di fede. Il rinnovamento della fede deve quindi essere una priorità nell’impegno della Chiesa intera ai nostri giorni”. E Papa Francesco nella sua prima omelia ai cardinali diceva: “Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo vescovi, preti, cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore”. La Madonna de La Salette ci propone questo mistero come centro della sua apparizione e del suo messaggio. Ella porta sul suo petto il Cristo Crocifisso ed è Lui la fonte della grande luce dell’Apparizione.
Ripartire da Cristo
Tornando all’Esortazione Apostolica, “Novo Millennio ineunte” il programma che Giovanni Paolo II ci dava per questo terzo millennio era ripartire da Cristo e scriveva: “Il programma è quello di sempre, raccolto dal Vangelo e dalla viva Tradizione. Esso si incentra, in ultima analisi, in Cristo stesso, da conoscere, amare, imitare,…” (n. 29) E continuava parlando di santità, di preghiera, dell’Eucaristia domenicale, del sacramento della Riconciliazione, del primato della grazia, e dell’ascolto e annunzio della Parola. Maria a La Salette ci richiama proprio a vivere questo programma nella nostra vita di cristiani di discepoli di Gesù. Non solo come dicevo ci presenta il Cristo Crocifisso, ma ci richiama alla sottomissione a Dio quindi alla santità nel rispetto del settimo giorno, per essere santi come Dio è santo, e nel rispetto del Nome del suo Figlio, il nome che ci salva e ci santifica. Ci invita alla preghiera almeno “un Pater e un Ave sera e mattina” e “quando avete del tempo ditene di più”. Ci chiede di vivere la domenica come il giorno del Signore mettendo al centro l’Eucaristia. Ci invita alla conversione e alla riconciliazione; “se si convertono”è la forte richiesta che Maria fa al centro del Messaggio. Sono stati i pellegrini stessi ad invocare la Madonna de La Salette come “la Riconciliatrice dei peccatori”. Il messaggio di Maria termina con l’invito a farlo conoscere quindi all’annunzio.
La Salette e la nuova evangelizzazione
In questa apparizione troviamo i passi da fare nella nuova evangelizzazione : “Maria cammina sulla montagna” per incontrare due ragazzi di strada, poveri anche umanamente. Si fa vicino; i ragazzi dicono che erano talmente vicini a Lei che “nessuno poteva passare tra loro e la Madonna”. Piangendo si fa carico dei mali materiali e spirituali del suo popolo e intercede per loro. Parla con loro, usa anche il loro dialetto per farsi comprendere; aiuta Massimino a ri-cordare una sofferenza passata; li porta a leggere i segni dei tempi per vedere la realtà con l’occhio di Dio; cammina con loro portandoli alla sequela di Gesù. Papa Francesco ci dice: uscite, uscite, andate nelle periferie, dai più poveri… siate misericordiosi.. Si il messaggio de La Salette è un messaggio per l’uomo del nuovo millennio.
La Salette un momento di ri-creazione,
di nuova nascita, nella sofferenza e nelle lacrime
Dopo la sua ascensione è stata la madre di Gesù a convocare i discepoli nel cenacolo, per attendere in santa speranza il compimento della promessa del loro Signore: il dono dello Spirito. Discepola preminente di Cristo, Maria ha ricevuto la missione di convocare ancora i discepoli di Cristo all’indomani della Rivoluzione francese, sulla montagna de La Salette.
Una rivoluzione le cui ricadute positive e negative si sperimentano fino ad oggi ora apertamente, ora in modo più nascosto. L’obiettivo di alcuni di questi rivoluzionari repubblicani del XVIII secolo era quello di allontanare la Chiesa dalla cultura di Francia (e non solo), per riorganizzare l’umanità senza riferimento a Dio, liberandola da quella che si pensava (e oggi si continua a pensare) essere una pericolosa forma di superstizione e di schiavitù.
Di fronte a questo intento del mondo, l’obiettivo della Bella Signora era (ed è), invece, preparare al Signore dei secoli un popolo ben disposto, un popolo di veri sacerdoti, custodi della pace fra gli uomini e dell’armonia del cosmo. Un popolo capace di partecipare con fede, speranza e amore, al tempo della semina e al tempo del raccolto. Un popolo dove:
• le patate della terra,
• i campi di grano,
• i filari di uva,
• gli alberi di noci,
• i bambini, frutto dell’amore dell’uomo e della donna,
siano esperienza di grazia e di lode; e non esperienza di pianto e di morte.
Non è esagerato considerare i nostri tempi come tempi di crisi, un periodo di gravidanza sia nella storia secolare che nella storia della salvezza; un momento di rottura, di caos, un momento in cui il vecchio sta scomparendo. E come tale, un momento di ri-creazione, di nuova nascita, nella sofferenza e nelle lacrime.
Il messaggio di Maria è una scuola sempre attuale di speranza: “Le parole forti e semplici che Maria disse danno al suo messaggio una reale rilevanza in un mondo chiuso e ancora in preda dalla fame e dalla guerra, e di tanti altri malesseri che sono il segno, e spesso le conseguenze del peccato. Oggi ancora, lei condurrebbe tutti coloro che soffrono le prove di questi tempi ad una gioia che nasce dal compimento pieno di pace della missione assegnata al popolo di Dio.” Papa Giovanni Paolo II, nella lettera del 6 maggio 1996, con cui egli vuole commemorare il 150 ° anniversario dell’apparizione di Maria a La Salette,
PERCHE’ LA SALETTE?
La risposta a questa domanda è da ricercarsi innanzi tutto nel Fatto medesimo: l’iniziativa di Maria, i segni utilizzati, le parole dette, sono colme di significato. La scelta dei testimoni, le circostanze di tempo e di luogo vengono a giustificare e ampliare la portata dell’Avvenimento. L’apparizione di Maria a La Salette è nell’ottica della missione che ha ricevuto da suo Figlio ai piedi della croce, missione che assume in pienezza dopo la sua Assunzione: è «incaricata di pregare ininterrottamente suo Figlio per noi». Ma è anche incaricata d’intervenire presso di noi per condurci al suo Gesù. La Chiesa ha saputo verificare l’autenticità e l’efficacia del Fatto de La Salette, per orientare vite verso Colui dal quale ci proviene la riconciliazione. L’unico intento dell’apparizione di Maria del 19 settembre 1846 è di guidarci a Gesù, per mezzo della conversione, personale innanzitutto, e comunitaria. (Padre Celeste Cerroni padre.celeste@libero.it)