Il Vescovo di Grenoble Mons. Philibert Bruillard, dopo aver approvato l’Apparizione (cfr Lettera Pastorale del 1851), nel 1852 lancia il progetto della costruzione di un santuario e un gruppo di missionari diocesani che servano pellegrini. (Vedere Mandement 1852). La loro missione è quella di accogliere i pellegrini, annunciare loro la Parola di Dio, nello spirito del messaggio della Madonna, e offrire loro i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia. Per il Vescovo questo gruppetto di Missionari diocesani, una forma di Oblati, ricevono dall’apparizione il seguente carisma : Ministri della Parola in vista della Riconciliazione. Bella questa lettura del Messaggio da parte del Vescovo. A poco a poco in questo piccolo gruppo di missionari diocesani nasce il desiderio di costituirsi in congregazione religiosa (vedi lettera di Padre Denaz). Il 2 Febbraio del 1858, dopo una esperienza di vita e pastorale condivisa, sei di essi emettono nelle mani del Vescovo i voti iniziando così una prima esperienza religiosa.
Ciò che essi insegnano ai pellegrini, e anche ciò che ricevono da essi, vogliono sperimentarlo concretamente in comunità. Nel Messaggio di Maria evidenziano soprattutto l’invito alla preghiera, mettendo in risalto :
« Sono incaricata di pregarlo per voi… ma voi non ci fate caso.”
Il secondo aspetto de Messaggio messo in risalto è la necessità della conversione che comprende le opere di penitenza:
“se si convertono …”; “In Quaresima, vanno alla macelleria come cani“,
ha detto la Madonna. Il terzo invito del messaggio evidenziato: lo zelo apostolico –
“Andiamo, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo”.
Il loro primo campo apostolico è naturalmente accogliere l’afflusso numeroso di pellegrini sulla montagna. Durante l’inverno invece predicano missioni parrocchiali. Come equilibrare le tre dimensioni di questa spiritualità? Una vita apostolica, che richiede una buona salute, è incompatibile con un ascetismo estremo e con l’obbligo del coro. Il santuario di La Salette, non ha il titolo di abbazia, anche se alcuni pellegrini cercano i monaci del luogo …
Alcuni religiosi, come il P. Giraud voleva prediligere la compassione e lo spirito di riparazione, altri invece, come il P. Berthier vedevano centrale l’invio missionario fatto da Maria al termine del Messaggio: “Andiamo, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo”.
Con la spinta del nuovo Vescovo Mons Fava e con l’aumentare dei religiosi, nelle costituzioni del 1878 si predilige la Missione impregnata dello spirito della Compassione e della Riparazione.
A poco a poco, l’azione dei Missionari traboccherà i confini della diocesi di Grenoble per aprire la Norvegia, il Madagascar, Stati Uniti d’America. Attualmente, la Congregazione ha 11 province in 27 paesi, con più lingue
Il nostro Carisma e la nostra Spiritualità: sguardo sintetico
Valori evangelici del Messaggio da vivere:
– Preghiera: Appare in preghiera dinanzi al Crocifisso Risorto. Ci dice che è incaricata di pregarlo incessantemente per noi e ci chiede di pregare “sera e mattina”
– Penitenza: Maria ci chiede di impostare la nostra vita in un cammino penitenziale e di continua conversione (fare il passaggio dalla catena alle rose, dal martello alle tenaglie) e ci dice “Se il mio popolo non vuole sottomettersi… se si convertono”.
– Zelo/missione: Fare nostra la Passione di Maria per Dio, per il Mondo e per i più poveri. “fatelo conoscere a tutto il mio popolo”
IL CARISMA DE LA SALETTE
E’ La Riconciliazione alla luce dell’apparizione da vivere su quattro campi:
1- Con Dio “ Vi supplico nel nome di Cristo, lasciatevi Riconciliare” (2 Cor, 5,20..). “Solo l’uomo riconciliato con Dio può essere riconciliato in armonia con se stesso…” (Benedetto XVI). – La regola dice che “il Cristo è la Regola della nostra vita” (n° 7). -Il Crocifisso Luminoso de La Salette che “sembra vivo” ci dice che il centro della nostra vita e spiritualità è il mistero Pasquale di Gesù. Nel Crocifisso Maria ci propone il volto della Misericordia, cosi dobbiamo fare noi con gli altri.
2- Con il fratello. Diventando Figli di Dio dobbiamo diventare fratelli ed essere nei crocevia delle divisioni, povertà, violenze per essere mezzi e vie di riconciliazione. Come Maria anche noi dobbiamo essere “Chiesa in uscita” che va incontro alla povertà, alle periferie, agli scarti della società, cammina con loro per riportarli al centro della vita, ridando loro tutta la dignità
3- Con il creato. L’apparizione nel cuore della montagna ci chiede di – vivere con chiarezza la spiritualità della creazione: “In Dio esistiamo, in Dio viviamo, in Dio ci muoviamo (At 17,28)” Maria ce lo ricorda con la “terra di coin”. -“ Le modalità con cui l’uomo tratta l’ambiente influiscono sulle modalità con cui tratta se stesso, e viceversa” (Benedetto XVI). -Saper ascoltare il “gemito della creazione (Rom 8,22-27)” per capire che oggi la Riconciliazione con il creato è un imperativo spirituale e sociale. Maria ci dice: ”Se il grano si guasta la colpa è vostra” La nostra missione è di far si che il deserto torni ad essere giardino.
4- Con se stessi. Oggi quante ferite, scissioni. Il silenzio de La Salette ci chiede di aver tempo e nel silenzio ritrovare se stessi; sapere ascoltare gli altri per far si che le ferite diventino feritoie attraverso le quali giunge la luce del Risorto che da nuovo senso e speranza alla vita.
La specificità, lo stile, il calore della Missione Salettina è la COMPASSIONE
Maria appare con una grossa catena sulle spalle. Si fa carico dei nostri peccati dice: “Da quanto tempo soffro per voi”. Piange tutto il discorso perché è profondamente toccata dai mali che ci fanno soffrire e morire. Piange con noi. Piange a nostro favore rivolgendosi al Padre con le lacrime e la passione di una Madre. La Compassione è una specificità di Dio «la Sua compassione è mettersi nel problema, mettersi nella situazione dell’altro, con il suo cuore di Padre. Per questo ha inviato Gesù…“Solo quando conosciamo la nostra stessa oscurità possiamo essere presenti nel buio degli altri… La compassione diventa reale quando riconosciamo la nostra comune umanità”. (Papa Francesco). La compassione parte da un cuore ferito dalla miseria dell’altro. Solo un cuore che si lascia ferire compirà gesti concreti di Misericordia. Padre Celeste Cerroni
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.