NEWS LAICI SALETTINI Dal 30 settembre al 09 Ottobre 2016 si è tenuto a La Salette in Francia il 2° INCONTRO INTERNAZIONALE DEI LAICI SALETTINI. Per vedere tutti i video che la Congregazione ha pubblicato relativi all'evento cliccare sulla foto:
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Una preghiera per un caro sacerdote missionario salettino Padre Enzo Procacci, ms, ritornato alla casa del Padre. Sofferente per la malaria, dal cuore pieno d’amore e dispensatore di misericordia, dal sorriso sempre pronto e accogliente, le sue mani ricolme di opere caritative, i suoi piedi belli per aver camminato tanto e averlo portato come messaggero di buone notizie. Grazie Signore per Padre Enzo, Tuo grande dono, adesso canterà per Te! Grazie Padre Enzo per tutto! Preghiamo per te come tu pregherai per noi!
Elena Tasso per la La Salette Roma
Santo Natale 2016 Felice Anno Nuovo
“Venne fra i suoi…a quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Gv 1, 11-12)
Carissimi Confratelli,
anzitutto, a nome anche del Consiglio Generale, desidero far giungere ad ognuno di voi, postulanti, novizi, professi giovani e adulti, anziani e infermi, presenti nei diversi continenti, i più sentiti e fraterni auguri di Buon e Santo Natale. Che l’Emmanuele – il Dio con noi – nasca ancora una volta in ognuno di noi, nelle nostre comunità e nel nostro ministero ed infonda nei nostri cuori pace, serenità e tanta voglia di continuare a servire la causa del Vangelo nello spirito della Riconciliazione.
L’anno che sta per finire è stato ricco di avvenimenti spirituali ed ecclesiali che ci hanno coinvolto in una maniera o in un’altra sia come cristiani che come religiosi.
L’Anno giubilare è stato un anno di grazia particolare perché ha aiutato la Chiesa a riscoprire il senso profondo della misericordia che ha la sua fonte nel cuore del Padre e che si rende manifesta nella persona e nella vita di Gesù Cristo. E, inoltre, che essa non è semplicemente una nozione da ritenere a memoria e da custodire gelosamente, bensì una modalità di vita da calare nel vissuto quotidiano della nostra esistenza.
E’ quanto ci ricorda papa Francesco nella lettera “Misericordia et misera” (16): “Termina il Giubileo e si chiude la Parta Santa. Ma la porta della misericordia del nostro cuore rimane sempre spalancata…..Per sua stessa natura , la misericordia si rende visibile e tangibile in un’azione concreta e dinamica…cresce continuamente e trasforma la vita…è un’autentica nuova creazione che realizza un cuore nuovo.”
Possiamo chiederci: quanto vissuto durante quest’anno giubilare in che misura ha influito sulla qualità della nostra vita religiosa e del nostro ministero? E, ancora, che cosa dobbiamo ritenere come patrimonio da vivere e da coltivare a partire da questo momento?
Sono delle provocazioni salutari che ci spingono a pensare che non tutto è finito con la chiusura della Porta Santa, bensì che tutto inizia da essa.
Il 170° dell’Apparizione, vissuto con tanta intensità ovunque nella Congregazione ci ha spinti a celebrare ancora una volta la nostra “identità carismatica” di religiosi salettini votati al ministero della Riconciliazione, in seno al popolo di Dio (RdV,1).
Ci ha offerto, inoltre, l’opportunità di approfondire, personalmente, in comunità o con i fedeli, il contenuto del messaggio della Bella Signora con particolare attenzione ai segni dei tempi invitandoci a “leggere” la presenza e la vicinanza amorosa di Dio nella periferia di noi stessi e del nostro mondo.
Questa celebrazione, in sintonia con l’Anno giubilare, inoltre, “ dovrebbe far maturare nella nostra vita cristiana l’empatia con chi soffre e con chi piange! Ed è proprio questo che da 170 anni c’insegna la Madonna di La Salette. E’ una madre che piange e ci mostra il senso più profondo delle lacrime umane: la compassione, soffrire con chi soffre, patire con quanti patiscono… E ci offre così una lezione di amore pieno di tenerezza e compassione verso chi ci sta accanto e soffre.” (Omelia card. Stanisław Ryłko, La Salette 19 settembre 2016)
« Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” ( Is, 43,19). Questo è il tema che il Consiglio Generale propone alla attenzione e alla riflessione della Congregazione per l’anno 2017. Esso ci stimola ad aprire gli occhi sulla realtà della nostra vita e ad allargare il nostro sguardo attento su quanto accade intorno a noi per scorgervi le tracce silenziose di un Dio che non ci vuole lasciare a noi stessi. Isaia ci ricorda che Dio non smette mai di essere in azione e vicino alle sue creature e che la sua è una presenza sempre efficace e portatrice di vita.
Ci invita, inoltre, nonostante l’evidenza del male che inquina e ferisce il cuore e la storia di tante persone segnate dal dolore per la persecuzione o la guerra, a non cedere al pessimismo bensì a prendere coscienza che il bene non ha mai cessato di essere presente nel cuore e nelle alterne vicende degli uomini di ogni tempo. La presenza e la vicinanza di Dio è raffigurata qui nel germoglio che prelude al nuovo che sta per accadere. Una nuova possibilità si va strada ma per capirne la reale portata si deve assumere un atteggiamento fatto di pazienza, speranza e discernimento.
Auguro alla nostra Congregazione che sia attenta ai segni dei tempi, che li sappia leggere e interpretare alla luce della fede per poter offrire un servizio adeguato e rispondente sempre più alle necessità degli uomini e delle donne del nostro tempo cui siamo inviati, con particolare attenzione agli ultimi, agli emarginati e ai migranti.
Celebrare il Natale è celebrare la volontà di Dio di portarci a salvezza condividendo la nostra stessa vita e facendosi nostro compagno di viaggio nella fatica e nella gioia di ogni giorno.
L’augurio mio e del Consiglio Generale si estende alle famiglie di ognuno di voi, alle Suore de La Salette, che in varie parti del mondo condividono con noi impegni di promozione umana e di evangelizzazione come pure ai tanti benefattori ed amici che con generosità e discrezione ci sostengono nella nostra missione.
Un augurio particolare lo voglio rivolgere ai sempre più numerosi Laici Salettini che, quali membri della nostra famiglia carismatica, desiderano unirsi a noi impegnandosi a vivere la loro vita cristiana e a lavorare alla luce del carisma della Riconciliazione nell’ambito della famiglia, del sociale e del servizio alla comunità parrocchiale.
Buon e Santo Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voi! Fraternamente vostro,
Padre Silvano Marisa, ms
La Misericordia celebrata e vissuta
È stata chiusa la porta della misericordia, ma la Misericordia non può essere una parentesi nella vita della Chiesa. Il Signore ci ha permesso di vivere un anno intenso, durante il quale ci è stata donata con abbondanza la grazia della misericordia. Come un vento impetuoso e salutare, la bontà e la misericordia del Signore si sono riversate sul mondo intero, risanando i cuori e illuminando le menti.
Misericordia, infatti, è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità.
Misericordia è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.
Misericordia è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro e ha raggiunto il suo culmine nell’incarnazione del Figlio eterno del Padre che ora noi adoriamo, piccolo bimbo in Gesù di Nazareth.
Nella « pienezza del tempo », quando tutto era disposto secondo il suo piano di salvezza, Egli mandò suo Figlio nato dalla Vergine Maria, per opera dello Spirito Santo per rivelare a noi in modo definitivo il suo amore.
Ci accostiamo al Presepio e con lo sguardo fisso sul volto misericordioso di Gesù possiamo cogliere l’amore della SS. Trinità che si rivela di preferenza alle persone semplici come i pastori, ai cercatori di Dio come i Magi, ai peccatori pentiti come noi.
Guidati da Maria e Giuseppe nel contemplare il volto di Gesù, piccolo bimbo, siamo chiamati ad aprire il cuore alla Sua misericordia per diventare noi stessi misericordiosi come il Padre.
Misericordia è averci dato Maria come madre che ci prende per mano e ci accompagna da Gesù. La solennità dell’Immacolata Concezione indica il modo dell’agire di Dio fin dai primordi della nostra storia. Dopo il peccato di Adamo ed Eva, Dio non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata nell’amore, perché diventasse Sposa dello Spirito Santo e Madre del Redentore dell’uomo.
Rivolgiamo a lei la preghiera antica e sempre nuova della Salve Regina, perché non si stanchi mai di rivolgere a noi i suoi occhi misericordiosi e ci renda degni di contemplare il volto della misericordia, suo Figlio Gesù.
Al fianco di Maria brilla la semplicissima santità di Giuseppe che, per la sua fede, diventa strumento di misericordia per Maria e Gesù. È nostra guida nell’accogliere la voce del Signore che ci chiede di non cercare la soluzione dei problemi nelle logiche umane, ma nell’affidarsi totalmente alla Sua volontà.
Vi auguro di vivere questo mese in profonda contemplazione come suggerisce questo brano poetico:
Sul volto di Maria è apparso uno stupore che non apparirà mai più sul volto di una creatura. Maria, infatti, è l’unica creatura che, stringendo al petto il Suo Figlio, può dirgli: «Dio mio!». Ed è l’unica creatura che, pregando il Suo Dio, può dirgli: «Figlio mio!». L’ha portato nove mesi e gli dà il seno, il suo latte diventa il sangue di Dio. Lo guarda e pensa: «Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. È fatta di me, ha i miei occhi, la forma della sua bocca è la forma della mia. Mi assomiglia. È Dio e mi assomiglia!». Nessuna donna ha avuto in sorte il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolo che si può prendere fra le braccia e coprire di baci, un Dio caldo che respira e sorride.
Padre Celeste Cerroni, ms
P.S..
Per conoscere La Salle visitate il sito: www lasalettesantuariodisalmata.it
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Auguri di un S. Natale e un Nuovo Anno di Grazia
Il sito del Santuario di Salmata è di nuovo online dal 2011. Grazie al lavoro di Padre Celeste Cerroni, che lo arricchisce di contenuti, e del webmaster, che ne cura la grafica e la manutenzione nonché la visibilità sul web e l’invio di newsletters, il sito oggi, privo di sponsor e banner pubblicitari, è diventato un punto di riferimento per tutti i Missionari e Laici Salettini e gli utenti iscritti al sito stesso. È però necessario individuare un sistema di finanziamento che ne garantisca la sopravvivenza. La nostra missione, altro non è, che l’invito della Madonna a La Salette:
“Andiamo, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo”
Allo scopo di far rimanere il sito di Salmata in vita e di continuare nello sviluppo, abbiamo bisogno dell’aiuto degli utenti ed è per questo motivo che ti chiediamo di fare una donazione oggi stesso. Tutto il denaro raccolto sarà destinato interamente al mantenimento e allo sviluppo dell’infrastruttura, ivi compresi progetti in cantiere.
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Il Vescovo di Grenoble Mons. Philibert Bruillard, dopo aver approvato l’Apparizione (cfr Lettera Pastorale del 1851), nel 1852 lancia il progetto della costruzione di un santuario e un gruppo di missionari diocesani che servano pellegrini. (Vedere Mandement 1852). La loro missione è quella di accogliere i pellegrini, annunciare loro la Parola di Dio, nello spirito del messaggio della Madonna, e offrire loro i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia. Per il Vescovo questo gruppetto di Missionari diocesani, una forma di Oblati, ricevono dall’apparizione il seguente carisma : Ministri della Parola in vista della Riconciliazione. Bella questa lettura del Messaggio da parte del Vescovo. A poco a poco in questo piccolo gruppo di missionari diocesani nasce il desiderio di costituirsi in congregazione religiosa (vedi lettera di Padre Denaz). Il 2 Febbraio del 1858, dopo una esperienza di vita e pastorale condivisa, sei di essi emettono nelle mani del Vescovo i voti iniziando così una prima esperienza religiosa.
Ciò che essi insegnano ai pellegrini, e anche ciò che ricevono da essi, vogliono sperimentarlo concretamente in comunità. Nel Messaggio di Maria evidenziano soprattutto l’invito alla preghiera, mettendo in risalto :
« Sono incaricata di pregarlo per voi… ma voi non ci fate caso.”
Il secondo aspetto de Messaggio messo in risalto è la necessità della conversione che comprende le opere di penitenza:
“se si convertono …”; “In Quaresima, vanno alla macelleria come cani“,
ha detto la Madonna. Il terzo invito del messaggio evidenziato: lo zelo apostolico –
“Andiamo, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo”.
Il loro primo campo apostolico è naturalmente accogliere l’afflusso numeroso di pellegrini sulla montagna. Durante l’inverno invece predicano missioni parrocchiali. Come equilibrare le tre dimensioni di questa spiritualità? Una vita apostolica, che richiede una buona salute, è incompatibile con un ascetismo estremo e con l’obbligo del coro. Il santuario di La Salette, non ha il titolo di abbazia, anche se alcuni pellegrini cercano i monaci del luogo …
Alcuni religiosi, come il P. Giraud voleva prediligere la compassione e lo spirito di riparazione, altri invece, come il P. Berthier vedevano centrale l’invio missionario fatto da Maria al termine del Messaggio: “Andiamo, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo”.
Con la spinta del nuovo Vescovo Mons Fava e con l’aumentare dei religiosi, nelle costituzioni del 1878 si predilige la Missione impregnata dello spirito della Compassione e della Riparazione.
A poco a poco, l’azione dei Missionari traboccherà i confini della diocesi di Grenoble per aprire la Norvegia, il Madagascar, Stati Uniti d’America. Attualmente, la Congregazione ha 11 province in 27 paesi, con più lingue
Il nostro Carisma e la nostra Spiritualità: sguardo sintetico
Valori evangelici del Messaggio da vivere:
– Preghiera: Appare in preghiera dinanzi al Crocifisso Risorto. Ci dice che è incaricata di pregarlo incessantemente per noi e ci chiede di pregare “sera e mattina”
– Penitenza: Maria ci chiede di impostare la nostra vita in un cammino penitenziale e di continua conversione (fare il passaggio dalla catena alle rose, dal martello alle tenaglie) e ci dice “Se il mio popolo non vuole sottomettersi… se si convertono”.
– Zelo/missione: Fare nostra la Passione di Maria per Dio, per il Mondo e per i più poveri. “fatelo conoscere a tutto il mio popolo”
IL CARISMA DE LA SALETTE
E’ La Riconciliazione alla luce dell’apparizione da vivere su quattro campi:
1- Con Dio “ Vi supplico nel nome di Cristo, lasciatevi Riconciliare” (2 Cor, 5,20..). “Solo l’uomo riconciliato con Dio può essere riconciliato in armonia con se stesso…” (Benedetto XVI). – La regola dice che “il Cristo è la Regola della nostra vita” (n° 7). -Il Crocifisso Luminoso de La Salette che “sembra vivo” ci dice che il centro della nostra vita e spiritualità è il mistero Pasquale di Gesù. Nel Crocifisso Maria ci propone il volto della Misericordia, cosi dobbiamo fare noi con gli altri.
2- Con il fratello. Diventando Figli di Dio dobbiamo diventare fratelli ed essere nei crocevia delle divisioni, povertà, violenze per essere mezzi e vie di riconciliazione. Come Maria anche noi dobbiamo essere “Chiesa in uscita” che va incontro alla povertà, alle periferie, agli scarti della società, cammina con loro per riportarli al centro della vita, ridando loro tutta la dignità
3- Con il creato. L’apparizione nel cuore della montagna ci chiede di – vivere con chiarezza la spiritualità della creazione: “In Dio esistiamo, in Dio viviamo, in Dio ci muoviamo (At 17,28)” Maria ce lo ricorda con la “terra di coin”. -“ Le modalità con cui l’uomo tratta l’ambiente influiscono sulle modalità con cui tratta se stesso, e viceversa” (Benedetto XVI). -Saper ascoltare il “gemito della creazione (Rom 8,22-27)” per capire che oggi la Riconciliazione con il creato è un imperativo spirituale e sociale. Maria ci dice: ”Se il grano si guasta la colpa è vostra” La nostra missione è di far si che il deserto torni ad essere giardino.
4- Con se stessi. Oggi quante ferite, scissioni. Il silenzio de La Salette ci chiede di aver tempo e nel silenzio ritrovare se stessi; sapere ascoltare gli altri per far si che le ferite diventino feritoie attraverso le quali giunge la luce del Risorto che da nuovo senso e speranza alla vita.
La specificità, lo stile, il calore della Missione Salettina è la COMPASSIONE
Maria appare con una grossa catena sulle spalle. Si fa carico dei nostri peccati dice: “Da quanto tempo soffro per voi”. Piange tutto il discorso perché è profondamente toccata dai mali che ci fanno soffrire e morire. Piange con noi. Piange a nostro favore rivolgendosi al Padre con le lacrime e la passione di una Madre. La Compassione è una specificità di Dio «la Sua compassione è mettersi nel problema, mettersi nella situazione dell’altro, con il suo cuore di Padre. Per questo ha inviato Gesù…“Solo quando conosciamo la nostra stessa oscurità possiamo essere presenti nel buio degli altri… La compassione diventa reale quando riconosciamo la nostra comune umanità”. (Papa Francesco). La compassione parte da un cuore ferito dalla miseria dell’altro. Solo un cuore che si lascia ferire compirà gesti concreti di Misericordia. Padre Celeste Cerroni
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