APPARIZIONE DELLA “MADONNA DE LA SALETTE” (19 settembre 1846)
Testo a cura di Padre Celeste Cerroni tratto dalla Rivista n. 6 Dicembre 2012 OCCASIONE SPECIALE ANNO DELLA FEDE
I SEGNI DA CAPIRE
Nulla raggiunge il nostro intelletto senza passare per i sensi. Abbiamo quindi bisogno di segni. Sono parole comprensibili da tutti, cominciando dai più poveri. Servono da punti di partenza a una pedagogia della fede. I segni scelti da Maria sono, da questo punto di vista, molto suggestivi.
• LA LUCE nella quale si manifesta non è un artificio destinato a sbalordirci; essa è, nella tradizione della Chiesa, il segno della Risurrezione. In Maria risuscitata risiede la gloria di suo figlio. Mentre parla ai fanciulli, quell’alone luminoso li avvolge.
• MARIA A LA SALETTE PIANGE: «il suo materno amore la rende sollecita ai fratelli di suo Figlio, ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni» (Lg,62). Maria piange sul suo figlio, misconosciuto e respinto dagli uomini. piange su noi peccatori. piange sulle sventure che ci prostrano e provocano la nostra ribellione invece di essere percepite come un urgente richiamo alla conversione… piange sul poco caso che facciamo alla sua sua intercessione: «Sono incaricata di pregare ininterrottamente mio Figlio per voi e voi non ci fate caso». Amare qualcuno è dargli il potere di farci soffrire. Le lacrime di Maria sono i segni della sua impotenza di fronte alla nostra libertà, allorché rifiutiamo la salvezza che ci è proposta. Sono nel contempo i segni del suo amore, l’estremo argomento di una madre che ha solo i suoi occhi per piangere, per commuovere i nostri cuori induriti. Ci rivela così la tenerezza di Dio: «Chi è dunque Dio che piange il nostro male come una madre? Chi è dunque Dio che possiamo ferire cosi forte, ferendo l’uomo? Chi è dunque Dio perchè ci ami così?»
• MARIA A LA SALETTE VESTE COME LE CONTADINE DELLA REGIONE. I due bambini non si stupiscono: una lunga tunica, scendente fino alle caviglie, un grande grembiule da massaia alla vita, uno scialle incrociato sul petto, una cuffia che nasconde i suoi capelli, scarpe con fibbia. «Abbiamo creduto che fosse una donna della Valjouffrey percossa dai figli e fuggita sulla montagna per piangere». Maria come massaia di Dio, incaricata del riordino della Chiesa: Maria come madre al servizio dei suoi figli…
• Quando Massimino e Melania sono di fronte alla Bella Signora, si accorgono che la sorgente della luce che invade tutta la Visione è il GRANDE CROCIFISSO. Cristo in croce nella luce della risurrezione è la ragione d’essere e il cuore dell’Avvenimento de La Salette: la spiegazione di fondo è inevitabile. Maria a La Salette ce lo rammenta: «Per me, vivere è Cristo. Non voglio saper altro tra voi che Gesù il Cristo, Gesù crocifisso. Se il Cristo non è risuscitato, quello che ci diciamo non ha senso comune, nè quello che crediamo» (S.paolo).
• ATTORNO ALLA CROCE, i pastorelli hanno notato il martello e le tenaglie, le catene e le rose che orlano lo scialle, incoronano la fronte, ornano le calzature. Simboli che Maria ci mostra senza spiegazione; siamo liberi d’interpretare, è una provocazione alla riflessione, alla ricerca partendo dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione della Chiesa: evocazione della passione, misteri del rosario, peccato e riparazione, lavoro degli uomini, scelta da fare tra le catene dell’ingiustizia e le rose dell’amore… La lista rimane aperta. Altri preferiranno partire dal contesto storico dell’Apparizione: l’inizio dell’era industriale, lotta del capitalismo e del comunismo, l’impulso delle filosofie materialiste, lo scontro del clericalismo e del socialismo, dell’ateismo militante. In ogni modo, l’essenziale è di ritornare al centro di questi simboli: la croce di Cristo che, sola, può dare un significato a ogni sforzo, a ogni ricerca, a ogni impegno, al rispetto di ogni persona umana, all’amore… gettiamoci ai piedi del divin Maestro, supplichiamolo con le lacrime agli occhi che abbia compassione di noi, ci riconcili e ci ristabilisca nella nobile e santa pratica della carità fraterna. (Clemente romano ai Corinti,48).
• Mentre la Bella Signora parla, MASSIMINO E MELANIA STANNO ACCANTO A LEI. «Nessuno sarebbe potuto passare tra lei e noi!» Quando incomincia a camminare, dicono: «la seguivamo da vicino». Rimanere accanto, camminare al tuo seguito, «cercare con te nelle nostre vite, i passi di Dio, o Vergine Maria». I primi pellegrini hanno perfettamente compreso il significato di quel cammino. Sul percorso sinuoso e ascendente del sentiero seguito dalla Bella Signora, hanno piantato una Via Crucis, tragitto di ogni vita cristiana, unica via dalle lacime alla Risurrezione. Questo cammino rappresenta anche uno spiraglio: in fondo al valloncello donde viene Maria, nessuna prospettiva; sul luogo dove s’innalza, gli orizzonti vicini e lontani sono ampiamente aperti.
• NELLA LUCE DELLA RESURREZIONE, Maria, al termine del suo cammino, s’innalza lentamente al di sopra del suolo. guarda verso il cielo poi verso la terra e svanisce in quella luce che è la sua dimora. Come Gesù a Emmaus dopo la frazione del pane: «Lo riconobbero, ma egli divenne invisibile». «Dev’essere una grande santa», mormora Melania. E Massimino: «Ad averlo saputo ch’era una grande santa, le avremmo detto di portarci con sè».
• ULTIMO SEGNO: l’apparizione di Maria non ha distratto i fanciulli dalla loro vita normale. Ritornano senza sforzo alle loro occupazioni quotidiane. Ma quel «quotidiano» è già trasfigurato e lo diverrà sempre più a misura che risponderanno alla grazia loro fatta: «Dopo? Siamo scesi a riprenderci i tascapani, quindi a far pascolare le mucche sui nostri prati. Eravamo tanto contenti e abbiamo parlato di quello che avevamo visto!». Continua con —->>>>> PAROLE DA VIVERE