UN MESSAGGIO PER GLI UOMINI DEL NUOVO MILLENNIO
Anche se la Madonna ci ha donato il suo messaggio a La Salette nel 1846, tuttavia questo non perde la sua attualità. Rileggendo la crisi del periodo in cui è avvenuta l’apparizione de La Salette e la grave crisi religiosa, sociale, economica, politica e umana che sta colpendo duramente la nostra società in questo inizio di secolo, ci impressiona la somiglianza. Per cui le parole di Maria donate all’umanità dall’alto di quella montagna risultano fondamentali anche per noi uomini e donne del terzo millennio. Il 6 gennaio 2001, nell’Esortazione Apostolica, “Novo Millennio ineunte” , il Santo Giovanni Paolo II così scriveva: “è ormai tramontata, anche nei paesi di antica evangelizzazione, la situazione di una ‘società cristiana’ che, pur tra le tante debolezze che sempre segnano l’umano, si rifaceva esplicitamente ai valori evangelici’ (n. 40). La Vergine Maria oggi, anche a noi, si mostra con il grande Crocifisso sul petto, sorgente della luce e della bellezza dell’Apparizione; Lei ci testimonia che Gesù è il centro della sua vita e chiede anche a noi di ricostruire la nostra vita e la nostra società sul suo Figlio e sui valori evangelici.
RIPARTIRE DA CRISTO
Tornando all’Esortazione Apostolica, “Novo Millennio ineunte ” il programma che Giovanni Paolo II ci dava per questo terzo millennio era di ripartire da Cristo e scriveva: “Il programma è quello di sempre, raccolto dal Vangelo e dalla viva Tradizione. Esso si incentra, in ultima analisi, in Cristo stesso, da conoscere, amare, imitare, … (n. 29). E continuava parlando di santità, di preghiera, dell’Eucaristia domenicale, del sacramento della Riconciliazione, del primato della grazia, dell’ascolto e annunzio della Parola. Maria a La Salette già nel 1846 richiamava a vivere questo programma nella nostra vita di cristiani, di discepoli di Gesù. Non solo Maria ci presenta il Cristo Crocifisso, ma ci richiama alla sottomissione a Dio, quindi alla santità nel rispetto del settimo giorno, per essere santi come Dio è santo, e nel rispetto del Nome del suo Figlio, l’unico nome che ci salva e ci santifica. Ci invita alla preghiera almeno “un Pater e un’ Ave sera e mattina” e “quando avete del tempo ditene di più”. Ci chiede di vivere la domenica come il giorno del Signore, mettendo al centro l’Eucaristia. Ci invita alla conversione e alla riconciliazione: “se si convertono” è la forte richiesta che Maria pone al centro del Messaggio. Sono stati i pellegrini stessi ad invocare la Madonna de La Salette come “la Riconciliatrice dei peccatori”. Il messaggio di Maria termina con l’invito a farlo conoscere quindi all’annunzio.
URGENZA DELLA RICONCILIAZIONE
Il cuore del Messaggio di Maria è la Riconciliazione. Maria non usa questa parola, ma si presenta come testimone attendibile della Riconciliazione. Appare piangendo perché porta nel cuore i drammi e le lotte della nostra umanità. In mezzo ad un popolo sofferente anche Lei soffre e dice: “Da quanto tempo soffro per voi’. Lei si mostra con una grossa catena sulle spalle che la schiaccia quasi sulla pietra della montagna per dirci che Dio non è un dominatore che fa soffrire il mondo. Quante volte anche noi abbiamo accusato Dio del male che tormenta il mondo! E Maria dice: “Bestemmiate il nome di mio figlio“. Lei appare “incatenata” per dirci, invece, che Dio prende su di sé i nostri egoismi, le divisioni, gli odi, il disprezzo, la speculazione e la strumentalizzazione degli altri. Mostrandoci il Crocifisso ci dice fino a che punto Dio ci ha amato e che il nostro unico Riconciliatore è Gesù che si
“è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori‘ (Is 53,4). Lei vuole, invece, mostrarci che del male del mondo “la colpa è vostra e voi non ci fate caso“. Non dice questo per colpevolizzarci, ma per farci prendere coscienza della nostra libertà e responsabilità. L’uomo, per mezzo della libertà che Dio gli ha donato, è responsabile della creazione.
LA SALETTE E LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
In questa apparizione troviamo i passi da fare nella nuova evangelizzazione: “Maria cammina sulla montagna“, va in una autentica periferia per incontrare due ragazzi di strada, poveri anche umanamente. Si fa vicino; i ragazzi dicono che erano talmente vicini a Lei che “nessuno poteva passare tra loro e la Madonna“. Piangendo si fa carico dei mali materiali e spirituali del suo popolo e intercede per loro. Parla con loro, usa anche il loro dialetto per farsi comprendere; aiuta Massimino a ricordare una sofferenza passata che aveva accantonato nel suo cuore; li porta a leggere i segni dei tempi per vedere la realtà con l’occhio di Dio; cammina con loro portandoli alla sequela di Gesù.
Papa Francesco ci dice: “uscite, andate nelle periferie, dai più poveri… siate misericordiosi.. “; Maria alla Salette ha incontrato due ragazzi di periferia per riportali al centro del cammino umano e di fede. Non è questo il cammino da percorrere anche oggi?
Celeste Cerroni ms
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